venerdì 25 maggio 2012

IL GLUCONATO DI RAME: PROVE DI EFFICACIA


UN PRODOTTO A BASSO DOSAGGIO DI RAME PER LA
DIFESA CONTRO LA PERONOSPORA DELLA VITE: IL GLUCONATO DI RAME

S. Dagostin, U. Gamba, M. Pinna, I. Pertot
Fondazione Edmund Mach, IASMA Centro Ricerca e Innovazione
Via Mach, 1, I-38010 San Michele all’Adige (TN)
CRAB scrl Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica 
Via San Vincenzo, 48,   I-10060 Bibiana (TO)
E-mail: ilaria.pertot@iasma.it

La peronospora della vite, causata dall’oomicete Plasmopara viticola (Berk. & Curt.) Berl. & De Toni è una delle più importanti e devastanti malattie della vite, che si manifesta in particolare nelle zone caratterizzate da condizioni atmosferiche calde e umide. Ad oggi, in agricoltura biologica, la lotta contro la peronospora si basa quasi esclusivamente sull’uso di fungicidi a base di rame. Tuttavia, al fine di ridurre i danni ambientali causati dai metalli pesanti, la Commissione Europea (Regolamento CEE n. 473/2002) ha notevolmente ridotto i quantitativi di prodotti cuprici impiegabili in agricoltura biologica. Molti studi hanno valutato l’efficacia di prodotti non rameici a basso impatto ambientale, ma finora nessun composto ha evidenziato un’attività antiperonosporica tale da consentirne un uso immediato in viticoltura biologica. Tuttavia, se la sostituzione totale del rame può risultare ancora difficile, l’utilizzo delle formulazioni a basso contenuto di rame potrebbe consentire di ottenere un buon controllo della malattia con riduzione dei quantitativi di rame 
metallo immesso nell’ambiente. Tra le nuove formulazioni testate in numerosi studi condotti tra il 2005 e il 2009, Labicuper (Melaxa) sembra essere la più efficace sia in condizioni di serra che in condizioni di campo. Labicuper è una formulazione liquida a base di gluconato di rame, che presenta una concentrazione di ioni rame (Cu2+) pari all’8%. Applicato a 3 ml/l, in condizioni di serra, Labicuper ha permesso di ottenere un controllo dell’infezione di peronospora superiore a quello ottenuto Con idrossido di rame (Kocide 2000, 1,42 g/l, 35% Cu2+) considerato come standard commerciale (rispettivamente il 2,3 e il 12,2% di gravità della malattia su foglia). Gli studi di persistenza dell’attività di Labicuper nel tempo indicano che la sua attività 
antiperonosporica non diminuisce se applicato fino a sei giorni prima dell’infezione. Tuttavia, sperimentazioni sulla resistenza al dilavamento mostrano un lento calo dell’attività del prodotto, pur mantenendo un’efficacia del 49% anche dopo 50 mm di pioggia simulata. Si ha conferma dell’elevata attività del gluconato di rame anche nelle prove di campo, condotte in Trentino ed in Piemonte dal 2005 al 2009. In entrambi i siti, in ciascun anno, il controllo delle infezioni di peronospora con Labicuper risulta essere del tutto comparabile a quella ottenuto con idrossido di rame sia su foglie che su grappoli. Le analisi effettuate alla raccolta dell’uva hanno evidenziato che anche la resa e la qualità dei grappoli è simile allo standard commerciale. In tutte le prove di campo, le quantità di rame metallo utilizzate in Trentino e in Piemonte nei trattamenti con Labicuper sono risultate, rispettivamente, circa il 30 e 60% inferiori a quelle utilizzate per i trattamenti con idrossido di rame, rimanendo comunque inferiori al limite legale dei sei kg/ha anno. In conclusione, Labicuper consente un controllo totale della malattia con un apporto inferiore di rame metallo nell’ambiente e può essere considerato un valido prodotto per la lotta biologica alla peronospora.


lunedì 21 maggio 2012

COLFONDO


Il ColFondo (chiamato anche SUR LIE) è il vino della tradizione di Valdobbiadene ed è prodotto dalla maggior parte delle piccole aziende della zona. Alla produzione di questo vino  si utilizza la tipica uva della zona storica di Valdobbiadene, la Glera. Vendemmiata ben matura viene vinificata e fermentata, il freddo invernale arresta la fermentazione che riprenderà con il rialzo termico primaverile. L’imbottigliamento avviene tra marzo e aprile a cui segue la fermentazione e la maturazione sui lieviti. Ogni bottiglia di colfondo è unica, in quanto rifermentata singolarmente in modo naturale conferendo a questo vino i classici profumi di lievito, crosta di pane e note fruttate dando complessità e pienezza olfattiva, struttura e mineralità. Ogni annata si differenzia dalle altre e l’età delle bottiglie incide sull’equilibrio del vino, questa tipologia di “Prosecco” è quella più longeva. Il Colfondo prodotto a Valdobbiadene o Asolo può essere dichiarato DOCG se viene tappato con tappo a sughero e posta apposita fascetta di stato, molti produttori della zona lo producono come Prosecco DOC TREVISO o vino bianco, rifermentato in bottiglia e questo per utilizzare il tappo a corona che consente al vino la massima riduzione. Il Colfondo va servito ad una temperatura di 8°C scaraffato quindi limpido, anche se c’è chi lo serve torbido. Il periodo ideale per il consumo va da metà ottobre in poi.