giovedì 31 ottobre 2013

VINO: BISOTTO (LN), PROSECCO NON SI TOCCA GUERRA FRA ITALIA E CROAZIA



(AGENPARL) - Roma, 26 ott - Caso Prosek, a Strasburgo dibattito al vetriolo tra l'on. Bizzotto e gli europarlamentari croatI. PROSECCO, GUERRA ITALIA-CROAZIA AL PARLAMENTO EUROPEO. BIZZOTTO: "L'UE È STATA CHIARA, IL PROSECCO NON SI TOCCA"La guerra del Prosecco tra Italia e Croazia infiamma le aule del Parlamento Europeo e segna un punto importantissimo a favore dei circa 8 mila produttori di Prosecco presenti sul nostro territorio.Per la prima volta, ed in modo del tutto inedito, la querelle Prosecco veneto-Prosek croato è andata prepotentemente in scena a Strasburgo nel bel bezzo della seduta Plenaria del Parlamento UE e ha visto duramente contrapposti tre eurodeputati croati e l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vicesegretaria veneta della Lega Nord.Il tutto sotto gli occhi attenti del Commissario UE all'Agricoltura Dacian Ciolos che, dopo il serrato botta e risposta, nelle sue conclusioni ha dato ragione in modo inequivocabile alle tesi sostenute dall'onorevole Bizzotto."Ciolos è stato chiarissimo: le regole sono trasparenti e vanno rispettate da tutti i produttori, anche da quelli croati, e non si possono fare eccezioni" spiega l'eurodeputata Bizzotto, che aggiunge: "Dato che queste regole sono chiare, è giunto il momento di dire basta alle assurde pretese dei croati: il vero Prosecco è quello prodotto nelle nostre terre, l'unico tutelato dalle norme comunitarie e che vanta denominazioni DOC e DOCG".L'europarlamentare veneta, unica italiana intervenuta in Aula per ribattere ai croati, già a giugno aveva presentato un'interrogazione urgente alla Commissione UE sul caso del Prosek croato, ricevendo ampie rassicurazioni dall'esecutivo UE circa la tutela della denominazione italiana Prosecco. Concetto ribadito ora, in modo esplicito, dal Commissario Ciolos in persona durante il dibattito parlamentare."Prosek e Prosecco non hanno nulla in comune, se non questa pericolosissima assonanza che i croati vorrebbero sfruttare per confondere i consumatori europei, creando ingenti danni economici e d'immagine ai nostri produttori di Prosecco" - rincara l'on. Bizzotto."I croati se ne facciano una ragione: esistono delle regole chiare e trasparenti sulla tutela delle denominazioni di origine protette, che mirano a tutelare i vini di qualità dalle imitazioni prodotte all'estero - conclude Mara Bizzotto - L'esito di questa disputa nell'emiciclo di Strasburgo e le parole di Ciolos sono un altro importantissimo punto che abbiamo segnato a tutela del nostro Prosecco, simbolo per eccellenza del vino Made in Italy e Made in Veneto, che ogni anno muove un giro d'affari di oltre un miliardo di euro".

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